Io non conosco la guerra,
non ho vestito armi cariche
e non ho dormito sopra elmetti bucati,
o svegliato compagni morti
dentro una casacca consunta di terra.
C'è una guerra accanto a me,
e bimbi in valigia che lasciano i giochi
volti e zainetti che solcano i mari
ma è solo un frammento
presto coperto da forme e colori.
C'è una guerra dentro di me,
qualcosa sopito che adesso si sveglia:
saremo uniti e saremo cortei,
saremo ancora e di nuovo noi
scarichi di dopamina e senza più voglia
di compiacere qualcuno.
L'unica nostra droga sarà la pace,
e seduti assuefatti
ci bacerà il sole prima della sera,
quando mio figlio non vuole dormire
e inventa giochi e disegna speranze
che lui chiama sogni.
Davide da Londra - buon 25 aprile